La mostra
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BERLIN
MOSTAR
NICOSIA
NOVA GORICA/ GORIZIA
Nova Gorica/ Gorizia
Nova Gorica/ GoriziaDue Gorizie una città
Aspetti principali
Aspetti principali
Gorizia viene citata per la prima volta come “Villa quae Sclavorum lingua vocatur Goriza” in un documento in cui l’imperatore Ottone III concedeva il castello di Gorizia e i territori vicini al patriarca di Aquileia Giovanni II e al conte del Friuli Werihen.
1500
Muore Leonardo, l’ultimo conte di Gorizia. La città di Gorizia e gli altri possedimenti che appartennero ai conti di Gorizia fin dal XII secolo passano agli Asburgo, in conformità con il patto successorio.
1508—1509
Prima guerra tra gli Asburgo e la Repubblica di Venezia, in seguito alla quale Gorizia passa per alcuni mesi sotto il dominio di Venezia. In questo periodo inizia la trasformazione del castello, che assume l’aspetto come lo conosciamo oggi.
18—19 stoletje/ secolo
Durante il governo di Maria Teresa d’Austria inizia un’epoca di rinnovata ascesa per Gorizia, che si rispecchia soprattutto nell’architettura e nella letteratura. Grazie al clima mite, ai numerosi parchi e agli edifici sontuosi, Gorizia diventa un luogo di villeggiatura prediletto dall’alta borghesia e dai nobili austriaci. È in questo periodo che inizia a essere chiamata “Nizza austriaca”.
1915—1918
Gorizia si ritrova nelle retrovie del Fronte dell’Isonzo e subisce spesso attacchi
durante gli scontri. L’esercito italiano occupa la città dopo la sesta battaglia dell’ Isonzo, ad agosto del 1916, ma dopo lo sfondamento da parte degli eserciti austro-ungarico e tedesco a Caporetto nel novembre del 1917 ritorna in mano austriaca. Dopo il crollo dell’Impero austro-ungarico nel 1918 Gorizia passa
nuovamente all’Italia.
1920—1922
Il 12 novembre 1920 viene firmato il Trattato di Rapallo, con cui Gorizia e il suo
territorio vengono ufficialmente annessi al Regno d’Italia. Nel 1922 in Italia salgono al potere i fascisti, cui seguono arresti, uccisioni, torture, forti pressioni e una politica di repressione nazionale nei confronti degli sloveni in tutta la Venezia Giulia. Di conseguenza sorgono diverse forme di resistenza e viene fondata l’organizzazione antifascista TIGR.
1945—1947
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, in Venezia Giulia viene tracciato un confine provvisorio tra l’Italia e la Slovenia, noto come Linea Morgan, che
suddivide il territorio in Zona A (comprendente il Goriziano, la valle del Vipacco, Brda e la valle dell’Isonzo), e la Zona B (comprendente il Carso e l’Istria). Dopo la Conferenza di pace di Parigi, tutto il territorio della Zona B e parte di quello della Zona A con la valle del Vipacco, Brda e la valle dell’Isonzo, passa alla Jugoslavia. Gorizia va all’Italia.
1947—1952
Dopo il passaggio di Gorizia all’Italia, il territorio delle valli del Vipacco e dell’Isonzo, di Brda e della Selva di Tarnova resta senza un importante centro amministrativo. Dopo la Conferenza di pace di Parigi del 1947, il Politburo del Comitato centrale del partito comunista jugoslavo (CK KPJ) emette l’ordine di costruire un nuovo centro amministrativo, economico e culturale lungo il confine, a cui viene dato il nome di Nova Gorica. La costruzione della città inizia nell’ottobre del 1947 secondo il progetto urbanistico di Edvard Ravnikar nel tipico spirito socialista dell’epoca.
1975
Viene firmato il Trattato di Osimo, che sancisce il confine esistente tra
Jugoslavia e Italia. Viene introdotto un lasciapassare particolare che facilita il passaggio del confine agli abitanti della zona transfrontaliera.
1991
Con il plebiscito del 23 dicembre 1990 la stragrande maggioranza degli sloveni si esprime a favore di uno stato indipendente e della secessione dalla Jugoslavia. L’Italia riconosce l’indipendenza della Slovenia il 17 gennaio 1992, a cui segue la conferma ufficiale e bilaterale del confine esistente.
2004
La Slovenia, assieme ad altri nove stati, dopo lunghe e difficili trattative diventa membro dell’Unione europea (UE). L’adesione all’UE viene sancita ufficialmente il primo maggio 2004, con una solenne cerimonia in Piazza Transalpina, tra le due Gorizie, a cui partecipano le massime cariche politiche slovene ed europee.
2006
Con l’ingresso della Slovenia in Schengen nel 2006 viene eliminato il confine fisico in alcuni punti della città e in alcuni valichi minori.
2020
Nella primavera del 2020, in conseguenza alla diffusione del coronavirus, viene temporaneamente ripristinato il confine fisico tra Slovenia e Italia. Il 18 dicembre 2020 Nova Gorica e Gorizia, in seguito alla candidatura congiunta, vengono nominate Capitale europea della cultura per l’anno 2025.
Nika Vidovič
Credits
Credits
Interviste:
Ines Lakovič
Cameraman e fotografo delle interviste:
Urban Košir
Cronologia storica:
Boštjan Cigoj
Artisti/ architecti che hanno aderito al progetto:
Saša Mrak
Jakob Konuct
Marco TrostValentina StinconeNika Vidovič
Traduzioni:
Mateja Sulic
Sara Terpin
Martina Humar
Curatrice della mostra:
Eva Kraljič
Responsabile del progetto:
Mateja Zorn
Belfast
BELFASTDove i muri sono chiamati linee della pace
Aspetti principali
Aspetti principali
Il re inglese Enrico VIII dichiara il Regno d'Irlanda territorio sotto il controllo inglese. A seguito di questa dichiarazione nascono diversi movimenti di resistenza irlandesi.
1922
In seguito alla guerra d'indipendenza tra l'Esercito repubblicano irlandese (IRA, l'esercito della Repubblica d’Irlanda) e le forze britanniche, l'Irlanda viene divisa. Viene creata l'Irlanda del Nord che rimane sotto il controllo britannico.
1967
Inizio dei conflitti armati tra gli unionisti (prevalentemente protestanti e chi lotta per mantenere l’annessione dell’Irlanda del Nord alla Gran Bretagna) e i nazionalisti (persone principalmente proveniente da un ambiente cattolico romano e chi combatte per un'Irlanda unificata). Dal 1967 al 2003 ci sono stati oltre 36.900 sparatorie e oltre 16.200 attentati o tentativi di attentati dinamitardi associati al “conflitto nordirlandese”. 3.254 persone sono state uccise durante questo periodo.
1969
A seguito di sommosse significative vengono costruite le prime “linee della pace” in diverse città dell'Irlanda del Nord con lo scopo di ridurre così scontri e vittime. Originariamente poche, le barriere si sono moltiplicate nel corso degli anni, passando da 18 all'inizio degli anni '90 ad almeno 59 alla fine del 2017. Complessivamente, si estendono per oltre 34 km, e sono situate principalmente a Belfast.
1998
Il Regno Unito e Irlanda firmano l'Accordo del Venerdì Santo per pacificare il conflitto. Tuttavia, le “linee della pace” aumentano sia in altezza che in numero, specialmente a Belfast per evitare ulteriori scontri.
2019
Lyra McKee, una giovane giornalista di rilievo, viene uccisa a Londonderry, vicino a Belfast, durante una notte di scontri tra unionisti e nazionalisti.
Non appena ci si allontana dal centro della città, il territorio si divide spesso tra distretti “unionisti” (con maggioranza protestante e coloro che desiderano che l'Irlanda del Nord faccia ancora parte del Regno Unito) e distretti “repubblicani” (con maggioranza cattolica e nazionalista).
“Quando vedi un murale repubblicano, sai che sei in una zona repubblicana. Se vedi un murale unionista, sai che sei in una zona unionista. Questa è la realtà delle cose e certo non unisce le presone. Per niente. Avete sentito parlare delle strade? Sono divise, c’è come un confine invisibile tra il verde, bianco e oro e il rosso, bianco e blu… Può essere solo una strada o qualcosa del genere...”
Proprietari del negozio
Una persona incontrata alla scuola cattolica
"Nuovi" murali
Oggi la città incoraggia la creazione di murales che veicolano cause e simboli neutri o unificanti, come per esempio messaggi di pace, la lotta contro riscaldamento globale o, come in questo caso, un dipinto in memoria del Titanic, costruito nel porto della città all'inizio del XX secolo.
“Non sono ammesse le magliette da calcio né tutto ciò che noi chiamiamo ‘colori’, che possono indicare l’appartenenza o il sostegno a una comunità. Tutto questo è vietato. Si indossa semplicemente un normale abbigliamento da allenamento. Nessuno sa chi è chi, cosa è cosa. Adesso sono nate amicizie tra persone di diversa appartenenza che forse non si sono mai incontrate prima. Le cose stanno andando bene. Stiamo facendo ciò che ci siamo prefissi, ma c’è ancora molto altro da fare...”
Terry McCorran
Boxing Academy Belfast
Un buco nel muro
L'ex scuola in cui Terry fondò la sua accademia di boxe è adiacente al muro della “linea della pace”. In questo punto esatto, Terry ha intenzione di fare un buco nel muro per mettere una porta che permetta agli allievi che vivono dall'altra parte di accedere alla palestra senza fare una deviazione di diversi chilometri. Ha chiesto alle autorità il permesso di eseguire questo progetto nel 2019.
Terry McCorran
Jan Carson
scrittrice (The Fire Starters)
Berlin
BERLINA chi appartiene la città?
Aspetti principali
Aspetti principali
Come anche il resto della Germania, Berlino viene divisa in 4 zone. Ogni zona della città è occupata da una delle quattro potenze alleate: gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e l’Unione Sovietica che controlla anche il resto della parte orientale della Germania.
1961
Il Presidente del Consiglio di Stato della Repubblica Democratica Tedesca (DDR), Walter Ulbricht, afferma in una conferenza stampa internazionale: “Nessuno ha intenzione di costruire un muro!”. Ad agosto, alcuni mesi dopo, inizia la costruzione di un muro lungo 156 km, con l'obiettivo di fermare l'esodo degli emigranti dalla Germania dell'Est.
1989
Nella notte del 9 novembre i tedeschi dell'Est iniziano a radunarsi in prossimità del Muro presso i sei posti di blocco tra Berlino Est e Ovest, chiedendo che le guardie di frontiera aprano immediatamente i cancelli. Le autorità sono sopraffatte e lasciano che le persone attraversino il confine.
1990
Artisti da tutto il mondo affluiscono a Berlino per dipingere una sezione del Muro lunga 1,3 km situata vicino alla stazione ferroviaria Ostbahnhof. Questa è la creazione della East Side Gallery.
1991
Riunificazione della Germania.
2004
Un consorzio di enti pubblici e aziende private crea l'iniziativa Media Spree che mira a promuovere gli investimenti nelle aree lungo il fiume Sprea, compresa la East Side Gallery.
2008
L'iniziativa Mediaspree versenken organizza e vince il referendum contro la privatizzazione delle sponde del fiume Sprea.
2009
La East Side Gallery viene rinnovata e attira sempre più turisti.
2013
Suscita proteste la rimozione di una sezione del muro di Berlino per permettere la costruzione di appartamenti di lusso nell’ambito del progetto Living Levels.
2018
Avviene l’inaugurazione della piazza Mercedes-Benz davanti alla Mercedes-Benz Arena di Berlino. Un secondo tratto del muro di Berlino viene spostato per liberare lo spazio necessario alla costruzione del complesso alberghiero Pier 61/63.
Vitali Kivmann,
ALTHAFEN Real Estate GmbH
Carsten Joost
architetto freelance
Jochen Ströh
ex manager del the Lovelite Club
Mostar
MOSTARIl fronte invisibile
Aspetti principali
Aspetti principali
1566
Viene costruito un ponte di pietra sul fiume Neretva per unificare entrambi i lati della città che fa parte dell'Impero ottomano.
1878
La Bosnia ed Erzegovina ricade sotto il controllo dell’Impero austro-ungarico.
1918
Mostar diventa parte dello Stato degli Sloveni, Croati e Serbi, e poi della Jugoslavia.
1992
La Bosnia ed Erzegovina dichiara la propria indipendenza dalla Jugoslavia.
1993
La guerra croato-bosniaca si intensifica e a metà aprile 1993 Mostar diventa una città divisa. La parte occidentale viene controllata dalle forze croate, mentre l'esercito bosniaco era concentrato in gran parte nella parte orientale. Diverse famiglie si spostano da una parte all'altra. Il fronte divide etnicamente la città.
2004
Il Ponte Vecchio, distrutto durante la guerra, viene ricostruito a seguito di un grande progetto internazionale di ricostruzione. Un anno dopo, il Ponte Vecchio e le sue vicinanze vengono iscritte nel Registro del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Mostar comincia ad attirare sempre più turisti da tutto il mondo.
2012
Nasce l’International street art festival che mira a ridefinire lo spazio pubblico e connettere artisti da tutto il mondo.
2017
Nel cuore della città viene aperto il Mepas Mall, un centro commerciale e di business. L'edificio di 100.000 metri quadrati è il più grande centro commerciale della Bosnia e porta a Mostar oltre 100 marchi mondiali, tra cui Bershka, Stradivarius, Zara, NewYorker e un ristorante della McDonald's.
2018
Mostar è una delle città finaliste per il titolo di Capitale Europea della Cultura 2024.
Nessun confine è immediatamente evidente ai tanti turisti da tutto il mondo che vengono per visitare il centro storico, considerato uno dei massimi esempi di architettura islamica nei Balcani. Tuttavia, basta parlare con gli abitanti, per far rivelare un confine che attraversa il cuore della città.
Neira Kerović
Abitante Mostar
Menvirsa Kmetas-Demic,
Museo delle vittime di guerra e del genocidio
Centro commerciale 'neutro'
Nel nuovo grande centro commerciale le distinzioni, invece, stanno scomparendo. Quando si tratta di grandi marchi commerciali, le altre differenze svaniscono.
Mirko Božić
Poeta e scrittore
“La gente qui a Mostar collega tutto alla guerra, perciò nel lavoro bisogna stare molto attenti a tutti i dettagli. Sarà offensivo per qualcuno? Rappresenterà un brutto ricordo? Quella persona che vive nella casa che stai per dipingere è stata in guerra? Ha perso qualcuno nel conflitto? È davvero difficile pensare a tutte queste cose mentre stai facendo un murale. Hai 20 artisti dall’estero e lo sai… Esistono delle divisioni: ci sono persone a cui piace l’arte di strada e altri che la ritengono vandalismo.”
Sabina Maslo,
organizzatrice dello Street Art Festival
Nicosia
NICOSIADecenni di geopolitica internazionale racchiusi in un’unica città
Aspetti principali
Aspetti principali
L'isola di Cipro, sotto il dominio dell’Impero ottomano dal 1571, diventa parte dell’Impero britannico.
1960
Cipro ottiene l'indipendenza dal Regno Unito. In quel periodo, l'82% della popolazione è considerato greco-cipriota, il 18%, invece, turco-cipriota. Entrambe le popolazioni convivono su tutto il territorio dell'isola. L'esercito britannico rimane sull'isola situato in diversi impianti permanenti.
1974
Si scatena il conflitto armato tra i greci e turchi ciprioti. Di conseguenza, la parte settentrionale dell'isola è occupata dall'esercito turco. Oltre 150.000 greco-ciprioti e 50.000 turco-ciprioti sono sfollati. Le Nazioni Unite mantengono una zona cuscinetto, nota come “linea verde”, per evitare ulteriori tensioni e ostilità tra le due comunità. La stessa capitale Nicosia è divisa in due parti, separate dalla terra di nessuno.
1983
La comunità turco-cipriota dichiara unilateralmente l'indipendenza, formando così la Repubblica Turca di Cipro del Nord, un'entità sovrana che non viene riconosciuta da nessun stato internazionale, tranne da parte della Turchia.
2003
Cipro del Nord allenta unilateralmente le restrizioni alle frontiere, consentendo ai ciprioti di attraversare le due parti per la prima volta in 30 anni.
2008
Dopo diverse manifestazioni pacifiche, Ledra Street, nel centro di Nicosia, viene riaperta alla presenza di funzionari greci e turco-ciprioti. Il turismo comincia a svilupparsi in questa zona.
2019
Per la prima volta, un candidato turco-cipriota, Niyazi Kizilyurek, viene eletto al Parlamento europeo.
Questo confine è una reliquia del conflitto armato tra i greci ciprioti e i turchi ciprioti che ha portato allo sfollamento di 150.000 greci e 50.000 turchi nelle parti settentrionali e meridionali dell'isola.
Lo stato fatiscente dell'aeroporto internazionale di Nicosia, caduto in disuso e chiuso dal 1974, è una testimonianza dello scorrere degli anni: gli edifici e i rottami di aerei sono simboli appropriati dello stallo politico che paralizza l'isola da oltre quattro decenni.
“Penso sia importante sapere che le forze militari delle due parti non comunicano tra di loro. Non si riconoscono e non si parlano. Comunicano solo tramite le Nazioni Unite. L’ONU riveste quindi un ruolo importante nell’assicurare una buona comunicazione tra le forze opposte e nell’evitare malintesi.”
Aleem Siddique
Rappresentante ONU a Cipro
Ioli Kythreotou,
Associazione “Unite Cyprus Now"
Marios Epaminondas,
Home for Cooperation
Fatma and Amy
Cipriote turche
Credits
Credits
Atelier Limo (Simon Brunel and Nicolas Pannetier)
www.atelier-limo.eu
Ricerca di Nova Gorica/ Gorizia:
Interviste:
Ines Lakovič
Cameraman e fotografo delle interviste:
Urban Košir
Cronologia storica:
Boštjan Cigoj
Artisti/ architecti che hanno aderito al progetto:
Saša Mrak
Jakob Konuct
Marco Trost
Nika VidovičValentina Stincone
Traduzioni:
Mateja Sulic
Sara Terpin
Martina Humar
Curatrice della mostra:
Eva Kraljič
Responsabile del progetto:
Mateja Zorn